Manuela si racconta nel nostro blog, raccontandoci chi è e come ha creato il suo brand Mau Scarf. Curiosi di vedere come un’illustratrice ha dato vita a queste bellissime sciarpe?

“Ciao, sono Manuela, ma ormai per tutti Mau, sono un’illustratrice. Disegno da quando avevo all’incirca due anni e mezzo e mia madre ancora ricorda un buffissimo episodio di quel periodo che considero come la mia iniziazione.
Ho una passione smisurata per la natura, gli animali e per i buoni libri, quelli illustrati ovviamente sono tra i miei preferiti. Non posso fare a meno delle lunghe passeggiate in riva al mare, il ritmo delle onde ha sempre scandito il mio ritmo interiore. Colleziono elefanti di ogni tipo, foulard e testi sacri. Ho molte agende dove segno tutti i sogni che riesco a ricordare, sono utili per capire meglio me stessa e le situazioni. Uno dei miei hobby, soprattutto invernale, è quello di prendere in mano uncinetto e ferri e al suono del blues, immergermi dentro lo sferruzzamento di quadratini per coperte.

Come è nato il tuo brand? Racconta anche questa novità delle sciarpe
“Avendo molto tempo a disposizione per i miei progressi artistici, iniziai a concentrarmi sulla creazione di illustrazioni svincolate dal testo. Un’amica che aveva già intrapreso la strada del textile design ormai da tre anni, mi diede alcune dritte per la composizione dei pattern e da lì feci moltissime prove, alcune parecchio soddisfacenti altre meno. L’ironia della sorte (che mi procurò un cognome che porta in sé la parola sciarpa in inglese), mi diede lo spunto per rendere uno di questi studi la mia prima collezione di sciarpe e foulard.
Ailanthus nasce dall’osservazione dell’albero Ailanto. La sua storia mi ha talmente affascinato da farmene innamorare. Non è bellissimo, non è utilissimo. Non è nulla. E per questo ho trovato il lui il tutto. Una storia Zen marcò ancor più profondamente questa sensazione. Non potevo più tenerlo nel cassetto e così nacque, grazie anche al vostro tessuto misto lana-viscosa, perfetto per i primi freddi e per la sua morbida eleganza. La collezione prevede 6 tonalità e 4 misure. Ogni tonalità parla di un aspetto dell’ailanto che racconta una caratteristica umana, una specie di talismano. Le misure, invece, sono studiate per i molteplici usi dei foulard.

Sei una illustratrice ma anche sarta?
2Sono un’illustratrice e malamente una grafica. L’arte del cucito è a casa mia qualcosa che non puoi non conoscere, come cucinare e stirare le camicie. Quando ero piccola d’inverno stavo dalla nonna a imparare a lavorare a maglia, e d’estate dalla vicina di casa a imparare il ricamo. Ricordo che all’epoca avrei preferito qualsiasi altra cosa piuttosto che stare chiusa in casa con un caldo di 40 gradi. Ora ammetto che tutto aveva un senso, non si perde mai tempo quando si impara qualcosa.”
Hai un tuo stile a cui attingi di più per le ispirazioni?
“Non ho mai pensato di avere uno stile. Ho sempre osservato i lavori altrui con grande stima cercando di scoprirne i segreti della loro tecnica. Apprezzo molto i lavori dove a farla da padrone è l’espressività. Il segno vivido, che sia acquarello o carboncino o un’ incisione, non ha importanza. Quando studiavo storia dell’arte ho sempre fatto il tifo per Van Gogh, Ensor e Grosz con il loro segno incisivo e per i maestri giapponesi Hokusai, Hiroshige e Utamaro con il loro inchiostro che si trasforma in immagini sublimi.
Quando mi devo mettere a disegnare però l’unica cosa che ritengo fondamentale è l’osservazione. Passo ore senza toccare la matita, giorni. Poi, di punto in bianco, mi siedo ed inizio a segnare tutte le impressioni che ha lasciato dentro di me. Dopo moltissimo tempo di studio finalmente riesco a partorire quello che ritengo il mio punto di inizio.”

Quanto vale secondo te oggi personalizzare il proprio abbigliamento?
“Vale moltissimo. Scoprire davvero cosa ci piace è fondamentale, siamo troppo abituati a farcelo dire dagli altri cosa sia meglio per noi. La varietà dell’espressione rende possibile la contaminazione tra idee e passioni. Adoro i ragazzi giapponesi che rendono il loro abbigliamento unico e fantasioso! Odio profondamente chi mi dice “la compro nera così la abbino su tutto!”. E’ una dichiarazione di mancanza di creatività. L’essere umano si è evoluto con la sua creatività!”
Idee per il futuro?
“Mi piacerebbe poter avere delle collaborazioni con giovani come me che sono interessati a creare una linea unica di abbigliamento. Per ora sono la factotum di tutto quello che c’è da fare, ed anche se l’impegno e la passione non mancano, non mi dispiacerebbe poter dividere i compiti e concentrarmi maggiormente sulle grafiche. Però sarebbe bello poter incontrare anche una persona che ha competenze completamente diverse ma col quale si può trovare un punto di incontro per un nuovo inizio. L’importante è che ci sia il desiderio reciproco di creare qualcosa di bello e unico!”
Anche noi lanciamo il messaggio di Manuela, chi ha voglia di far rete con lei, condivide il suo pensiero potrà contattarla e magari insieme realizzeremo le nuove stampe del 2017 😉
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